Non sono ancora chiare, quali saranno le conseguenze in materia di rischi per la salute e sicurezza per coloro che lavorano in Smart Working.
Ad oggi, la normativa vigente è la Legge del 22 maggio 2017 n. 81, e prevede che sia totalmente a carico del Datore di Lavoro l’obbligo di garantire ai lavoratori i requisiti di sicurezza previsti presso le sedi di lavoro aziendali.
Per tale motivo, il CNI ha definito le linee guida da seguire :
- un autocontrollo con check list compilata dal lavoratore in smart working;
- una specifica declinazione del percorso informativo e formativo del lavoratore che opera in smart working.
Oltre agli aspetti legati alla salute e sicurezza sul luogo di lavoro, lo smart working riguarda anche un’altra problematica, legata alla sicurezza informatica (cybersecurity).
L’azienda, infatti, deve rendere accessibili al lavoratore le informazioni e i documenti necessari per lo svolgimento delle proprie mansioni, rimanendo al contempo onerata della protezione degli stessi, quindi deve adottare misure idonee a prevenirne la perdita e/o la diffusione, tanto nel rispetto dei principi di Privacy previsti nel GDPR, quanto a tutela dei propri interessi aziendali.
È fondamentale pertanto che il lavoratore sia formato non solo in materia di salute e sicurezza del lavoro, ma anche che riceva una solida informazione e formazione sulla sicurezza informatica (cybersecurity), così da tenere comportamenti che riducano drasticamente il rischio da attacchi informatici sulla rete aziendale e di accesso o perdita di dati presenti nell’archivio aziendale.
FONTE : CNI