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Author Archives: Cresco S.r.l.

Lockout e tagout: con le procedure Loto si può andare in ferie sicuri

La fermata produttiva estiva, di solito, viene utilizzata da molte aziende per svolgere attività di MANUTENZIONE, non sempre possibile in altri periodi per evitare ritardi nella produzione.

La procedura di LOCKOUT/TAGOUT ricopre grande importanza in quanto rappresenta uno strumento efficace per salvaguardare la salute e la sicurezza dei lavoratori durante le attività di manutenzione. Ogni anno migliaia di lavoratori subiscono infortuni durante l’esecuzione di manutenzioni di apparecchiature industriali o di macchinari. Una delle cause più frequenti degli incidenti ed infortuni correlati alla manutenzione è proprio la riattivazione accidentale o inattesa.

La PROCEDURA LO-TO (Lock Out e Tag Out) è uno strumento indispensabile che ha come obiettivo quello di evitare la riattivazione di macchine e/o attrezzature dovuta alla presenza di ENERGIE RESIDUE che possano essere fonte di un azionamento involontario.

Possibili danni possono essere generati dalle cosiddette «fonti di energia pericolose» per i lavoratori, che risultano essere:

  • Energia elettrica
  • Energia meccanica
  • Energia termica
  • Energia chimica
  • Energia idraulica
  • Energia potenziale

Per evitare che queste energie possano generare infortuni è necessario assicurarsi che i macchinari da sottoporre a manutenzione, pulizia e riparazione siano spenti e privi di fonti di energie pericolose. Si garantisce ciò applicando la procedura LOTO.

Si parla di avviamento inatteso o accidentale quando si ha la riattivazione di una macchina causata da:

  • L’avviamento risultante da un guasto del sistema di comando;
  • un’azione involontaria o un segnale da un sensore che aziona un comando;
  • ripristino dell’alimentazione di energia dopo un’interruzione;
  • influenze esterne/interne (gravità, vento, autoaccensione in motori a combustione interna, ecc.) su parti della macchina.

Di seguito delle definizioni afferenti la procedura LOTO:

  • Persona autorizzata: solo il personale autorizzato ad applicare la procedura di lockout a seguito di specifica formazione e addestramento.
  • Persona interessata: il personale che opera sull’impianto o macchinario sottoposto a lockout o nelle immediate vicinanze.
  • Lockout: si intende il posizionamento di un lucchetto in corrispondenza della posizione OFF di un dispositivo di isolamento (sezionatore, valvola, ecc.) di una qualsiasi fonte energetica (energia elettrica, fluido pericoloso, ecc.).
  • Tagout: si intende il posizionamento di un cartello o etichetta in corrispondenza del lucchetto usato per il lockout, riportante chiaramente il nominativo dell’operatore autorizzato.

Una corretta manutenzione è fondamentale per mantenere al meglio le apparecchiature e fare in modo che quest’ultime durino il più a lungo possibile. Una procedura corretta di lockout/tagout permette di effettuare interventi con maggiore sicurezza, poiché isolando il macchinario dalle sue fonti di energia, si è certi che le apparecchiature più pericolose rimangano inattive durante gli interventi di manutenzione.

Quali sono gli step da seguire per applicare la procedura Loto?

In linea di principio, la procedura di lockout/tagout richiede che la messa in sicurezza di una macchina o di un impianto avvenga secondo una sequenza preordinata per l’applicazione dei dispositivi di isolamento e di “lucchettaggio”.

La PROCEDURA LOCKOUT/ TAGOUT sfrutta l’utilizzo dei lucchetti, da qui «Lock Out» per «isolare» i pannelli da cui è possibile avviare i macchinari: posizionando questo lucchetto, e bloccando questi pannelli, si evita che ci sia un avviamento involontario del macchinario da parte di altri lavoratori. Solitamente il lavoratore che sta svolgendo la procedura ha la chiave del lucchetto. Questo garantisce che il riavvio del macchinario sia gestito dall’incaricato/responsabile dell’intervento.

Vediamo insieme quali sono gli step da seguire:

1.Identificare procedure e pericoli. Preliminarmente è necessario identificare le fonti di energia pericolose di macchine/impianti:

  • energia elettrica (rete, condensatori, …)
  • energia elastica (molle, …)
  • energia potenziale (elementi in quota che possono cadere, ….)
  • aria compressa
  • fluidi in pressione (accumulatori, serbatoi in pressione, ….)
  • fluidi a temperatura elevata
  • agenti chimici pericolosi

Dopo aver identificato i tipi di energia da neutralizzare (meccanica, elettrica, pneumatica, etc.) va scelto e preparato il bloccaggio della fonte (chiusura delle valvole, interruzione della corrente, etc.).

2.Avvisare i dipendenti interessati. È importante informare tutte le persone interessate che si è in procinto di operare sul macchinario effettuando la procedura LOTO e che quindi tutte le apparecchiature verranno spente o bloccate. In questa fase di comunicazione occorre fornire le seguenti informazioni:

  • Cosa verrà isolato/etichettato
  • Perché verrà isolato/etichettato
  • La durata dell’indisponibilità dell’impianto
  • Chi è il responsabile della procedura LOTO
  • Chi contattare per maggiori informazioni

3.Arresto apparecchiatura. Questo passaggio prevede lo spegnimento delle macchine operative e tutte le attrezzature ad esso collegate.

4.Isolare le apparecchiature dalle fonti di energia. Per evitare che queste energie possono generare infortuni è necessario assicurarsi che i macchinari da sottoporre a manutenzione, pulizia e riparazione siano spenti e privi di fonti di energie pericolose.

5.Applicare i lucchetti. Da qui il termine «Lock Out» per «isolare» i pannelli da cui è possibile avviare i macchinari: posizionando il lucchetto, e bloccando i pannelli, si evita che ci sia un avviamento involontario del macchinario da parte di altri lavoratori. Tagout, invece, consiste nel posizionare un’etichetta per avvisare il personale di non avviarla. Nella procedura LOTO è importante posizionare correttamente e in un punto di buona visibilità, l’etichetta che segnala il pericolo. L’etichetta può essere attaccata a leve, pulsanti, valvole, portelloni, maniglie ecc. purché la loro posizione sia facile da notare. Sull’etichetta, inoltre, deve essere indicato il nome del lavoratore che sta svolgendo l’operazione così da avere un punto di riferimento in caso di necessità di riavviare l’attività.

6.Controllare l’energia accumulata. Una volta bloccati i dispositivi di isolamento energetico, bisogna verificare il completo isolamento tramite test sui comandi ed eliminare ogni eventuale energia pericolosa residua. Tutta l’energia residua deve essere esaurita o scaricata dall’apparecchiatura per garantirne la sicurezza.

7.Verificare l’isolamento. Questo si rivela un passaggio importante, in quanto, va ripetuto un doppio controllo per assicurarsi che il macchinario operi in sicurezza. Per controllare che la macchina sia stata isolata bisognerà provare ad avviarla, premendo il tasto ON, una volta verificato l’isolamento, bisognerà riportare su OFF  il sistema di avviamento.

8.Riportare in linea i macchinari. Infine, bisogna risistemare l’area di lavoro, verificando che tutti i macchinari siano pronti per l’utilizzo, che i dispositivi siano posizionati correttamente e che tutti gli attrezzi siano stati rimossi. Inoltre, bisogna verificare che l’area di lavoro sia in ordine e pulita, tutti gli addetti indossino i DPI e che tutti i lucchetti e le etichette siano state rimosse. Dopodichè bisogna informare il personale autorizzato per l’utilizzo.

Quali sono i vantaggi della procedura Loto?

Come abbiamo visto, dunque, le procedure di lockout/tagout (LOTO), nonostante siano ancora poco applicate, rappresentano la metodologia più affidabile per effettuare l’isolamento sicuro delle fonti di alimentazione di una macchina e permettono di elevare il livello di sicurezza nella manutenzione, ordinaria e straordinaria, mediante il controllo dell’energia pericolosa.

Per evitare lesioni gravi e decessi, abbiamo il dovere di controllare i rischi derivanti da tutte le forme di energia quando lavoriamo sulle attrezzature. Dobbiamo proteggere noi stessi e le altre persone che lavorano nelle vicinanze. Inoltre, una corretta formazione agli operatori incaricati, diventa fondamentale per fornire le conoscenze necessarie nell’ effettuare interventi di assistenza e manutenzione ai macchinari in sicurezza. E ‘necessario essere a conoscenza delle specifiche procedure operative, atte a garantire che, prima dell’intervento, le alimentazioni della macchina vengano scollegate e le energie immagazzinate dissipate, per prevenire l’avviamento inatteso e rischi di altra natura.

Per maggiori informazioni scrivi a segreteria@crescosrl.net oppure chiamaci al numero 0776 18151.

 

Primo Soccorso: Quali corsi fare e quali scadenze sono da rispettare?

Il corso di primo soccorso aziendale, normato dal D.Lgs 81/08, art. 37, comma 9 e art. 45, comma 2 e dal Decreto Ministeriale 388/03, art. 3, ha lo scopo di fornire al lavoratore incaricato,  le conoscenze necessarie per la gestione di un’emergenza sanitaria in azienda, consentendogli di acquisire le adeguate capacità al fine di intervenire in caso di necessità e assistere l’infortunato prima dell’arrivo dei soccorsi.

Come si diventa addetto al primo soccorso?

Per ottenere l’attestato di primo soccorso, bisogna seguire un corso di formazione specifico di durata variabile in funzione della classificazione dell’azienda così come previsto dal D.M. 388/03:

  • per aziende del gruppo A: durata del corso pari a 16 ore,
  • per aziende del gruppo B e del gruppo C: durata del corso pari a 12 ore.

La formazione degli addetti al primo soccorso si suddivide in tre parti, due teoriche e una pratica e viene svolto da personale medico. La durata di ciascuna di esse varia dal tipo di classificazione dell’azienda.

Quali aziende appartengono al GRUPPO A?

  • le aziende od unità produttive con obbligo di notifica di cui all’art.2 del D.L.vo 334/99 (aziende a rischio di incidenti rilevanti connessi a determinate sostanze pericolose): centrali termoelettriche e laboratori nucleari di cui al D.L.vo 230/95; aziende estrattive e altre attività minerarie di cui al D.L.vo 624/96, lavori in sotterraneo (D.P.R. 320/56) e le aziende che fabbricano esplosivi, polveri e munizioni;
  • le aziende od unità produttive con oltre 5 lavoratori indicate nelle statistiche INAIL del triennio precedente aggiornate al 31 dicembre con indice infortunistico di inabilità permanente superiore a 4 (allegato 1: l’elenco dei gruppi di tariffa INAIL dell’ultimo triennio con indice > 4 così come da comunicato del Ministero del Lavoro pubblicato sulla G.U. del 17/8/2004). Per le aziende od unità produttive con lavoratori iscritti con più voci di tariffa appartenenti a diversi gruppi si deve calcolare la somma di lavoratori iscritti a voci riconducibili a gruppi di tariffa con un indice superiore a 4. Lo stesso criterio si applica per l’azienda od unità produttiva che assume lavoratori stagionali o “atipici” anche per brevi periodi.
  • le aziende del comparto dell’agricoltura con oltre 5 lavoratori a tempo indeterminato.

Quali aziende appartengono al GRUPPO B?

Le aziende o unità produttive con almeno 3 lavoratori che non rientrino nel gruppo A. Rientrano nel gruppo B anche le Aziende od unità produttive di 3-5 lavoratori il cui gruppo di tariffa presenta un indice infortunistico di inabilità permanente superiore a 4.

Quali aziende appartengono al GRUPPO C?

Le aziende con meno di 3 lavoratori che non rientrino nel gruppo A. Un discorso a parte andrà fatto per le aziende con un lavoratore per quanto riguarda l’obbligo dei corsi di formazione.

Chi rilascia l’attestato di primo soccorso?

Superato il test finale, al partecipante viene rilasciato l’attestato di primo soccorso. Tale attestato è nominativo e rimane valido per tutte le aziende in cui l’addetto si troverà ad operare solo se appartenenti allo stesso gruppo o gruppo inferiore. L’attestato di primo soccorso viene rilasciato dall’ente organizzatore del corso e firmato dal soggetto formatore ed ha validità a livello nazionale.

Quando fare l’aggiornamento di primo soccorso?

Il D.M. 388/03 prevede l’obbligo di aggiornamento ogni 3 anni con una durata pari a 6 ore per le aziende del Gruppo A e 4 ore per le aziende del Gruppo B o C, con prove pratiche di pronto soccorso.

Avere del personale adeguatamente formato all’interno della struttura aziendale rappresenta una misura di prevenzione da attuare per la protezione dei lavoratori. E’ buona norma infatti che il datore di lavoro, formi un buon numero di dipendenti a svolgere il ruolo di addetto al primo soccorso, così da garantire sicurezza all’intero personale aziendale.

Per maggiori informazioni contattaci al numero 0776 18151 oppure scrivi un’email a segreteria@crescosrl.net

Corsi Sicurezza: Come funziona il riconoscimento dei crediti formativi nella formazione dei lavoratori

Cosa succede quando su un lavoratore si sovrappongono due o più ruoli a cui corrispondono corsi diversi? Cosa dice la normativa vigente a riguardo?

L’Accordo Stato-Regioni del 7/7/2016, definisce quali sono gli esoneri previsti per la formazione obbligatoria sulla sicurezza. L’allegato III contiene,infatti, le tabelle dei crediti formativi dei corsi sicurezza relative sia alla formazione base sia agli aggiornamenti.

Le tabelle indicano gli esoneri per i soggetti formati ai sensi del D.Lgs 81/08 che devono frequentare i corsi pervisti per altre figure, quali:

RSPP/ASPP (Responsabili e addetti al servizio di prevenzione e protezione);

CSP/CSE (Coordinatori per la sicurezza);

DL SPP (Datori di lavoro che svolgono direttamente i compiti del servizio di prevenzione e protezione) ;

RLS (Responsabili dei lavoratori per la sicurezza);

LAVORATORI;

DIRIGENTI;

PREPOSTI.

Per ciascun corso di formazione/aggiornamento viene indicata una delle seguenti voci:

Esonero Totale in caso di corsi perfettamente sovrapponibili per numero di ore e contenuti che non necessitano integrazioni.
Esonero Parziale in caso di corsi in parte corrispondenti per cui è richiesta l’integrazione per le ore o i contenuti mancanti.
Frequenza quando tra i due corsi non c’è corrispondenza ed è necessaria la frequenza totale.

 

Clicca qui e consulta le tabelle per verificare il riconoscimento dei crediti formativi.

Siamo a disposizione per ulteriori chiarimenti telefonando al numero 0776 18151 oppure scrivendo un’e-mail a segreteria@crescosrl.net

Diisocianati:formazione obbligatoria entro il 24 Agosto 2023

Entro l’estate deve essere effettuata la formazione obbligatoria per i lavoratori che utilizzano prodotti contenenti diisocianati, sia in ambito professionale che industriale.

Tali soggetti, infatti, sono obbligati a frequentare un corso formativo specifico  entro il 24 agosto 2023, secondo quanto stabilito dalla Restrizione 74 del Regolamento europeo REACH relativa all’utilizzo dei diisocianati.

La restrizione prevede che non sarà possibile utilizzare i diisocianati in quanto tali, come costituenti di altre sostanze o in miscele per usi industriali e professionali dopo il 24 agosto 2023, a meno che:

  • la concentrazione di diisocianati, considerati singolarmente e in combinazione, sia inferiore allo 0,1 % in peso, o
  • il datore di lavoro o il lavoratore autonomo garantisca che gli utilizzatori industriali o professionali abbiano completato con esito positivo una formazione sull’uso sicuro dei diisocianati prima di utilizzare le sostanze o le miscele.
Cosa sono i diisocianati?

diisocianati sono un gruppo di composti chimici che possono creare problemi di salute a coloro che li utilizzano. Si tratta di sostanze classificate come sensibilizzanti delle vie respiratorie di categoria 1 e della pelle di categoria 1. Sono molti i prodotti che possono contenere diisocianati, sono presenti come componenti chimici di base, per esempio nelle schiume poliuretaniche, nei sigillanti, nei rivestimenti,nei prodotti compositi e nelle vernici.

Chi deve frequentare il corso per i diisocianati?

Il corso è rivolto a tutti coloro che utilizzano miscele contenenti diisocianati in concentrazione superiore allo 0,1%, quindi:

  • utilizzatori autonomi e dipendenti, posatori;
  • titolari di aziende con dipendenti che maneggiano materiali poliuretanici/poliureici;
  • produttori di sigillanti, schiume, adesivi, vernici, rivestimenti;
  • rivenditori e distributori di prodotti contenenti diisocianati.

Cosa offre il corso?

Il Corso offre le istruzioni per il controllo dell’esposizione ai diisocianati per via cutanea e per inalazione sul luogo di lavoro. È disciplinato direttamente dal Regolamento Europeo e deve essere svolto obbligatoriamente entro il 24 agosto 2023.

Si sviluppa in 3 livelli: generale, intermedio, avanzato, in base all’attività lavorativa svolta dal personale.

Formazione di base: per utilizzo industriale e professionale;
Formazione intermedia: ad es. quando si utilizzano applicazioni a spruzzo in cabina ventilata, applicazioni con rullo, applicazioni con pennello;
Formazione avanzata: ad es. spruzzo di sostanze chimiche a ventilazione limitate, manipolazione di sostanze calde (> 45 °C), applicazioni a spruzzo ad alta pressione.

La formazione può essere svolta sia online, in modalità aula virtuale, sia in presenza, da parte di un docente esperto in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Ogni tipologia di corso prevede un programma dettagliato e dovrà essere aggiornato almeno ogni 5 anni.

Per maggiori dettagli e per organizzare il percorso formativo in base alle tue esigenze contattaci allo 0776 18151 o scrivi a segreteria@crescosrl.net

 

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