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DMS : Movimenti ripetitivi o che richiedono uno sforzo fisico

Tra i disturbi muscolo scheletrici rientrano i movimenti ripetitivi che richiedono uno sforzo fisico. Rappresenta uno dei disturbi più comuni legati al lavoro, spesso colpiscono varie parti del corpo come la schiena, il collo, le spalle, gli arti superiori ma anche inferiori e denotano qualsiasi altro disturbo delle articolazioni o di altri tessuti. I fattori di rischio più comuni sono le movimentazioni dei carichi specialmente durante le fasi di flessione e torsione. Il piano d’azione per prevenire tale rischio sarebbe di assicurare che tutti i lavoratori ricevano informazioni, istruzioni e formazione adeguate sulla salute e sulla sicurezza  affinchè sappiano evitare rischi e pericoli specifici.

Le misure di prevenzione da adottare in questi casi sono :

  • la sorveglianza sanitaria;
  • una attenta valutazione e gestione dei turni di lavoro;
  • automazione dei processi che risultano più gravosi;
  • formazione dei lavoratori in merito ai rischi specifici della mansione.

DMS : Ritmi intensi di lavoro

Definita “sindrome da Burn-Out”, è un insieme di situazioni professionali percepiti come logoranti da un punto di vista psicofisico. Qualora si verificasse questa situazione, l’individuo non dispone delle risorse e strategie adeguate per poter fronteggiare tale sensazione di esaurimento fisico ed emotivo.

L’Accordo Europeo dell’8 Ottobre 2004 definì lo stress come una condizione di disagio sperimentata da un individuo che non si sente in grado di soddisfare le richieste che gli sono state avanzate o le aspettative in lui riposte.

Per comprendere appieno l’entità del problema, basti pensare che gli studi epidemiologici europei riferiscono che lo Stress Lavoro Correlato si colloca tra i problemi di salute più frequenti legati all’attività lavorativa, è seconda solo ai DMS.

Circa il 60% delle giornate lavorative perse ogni anno è da attribuire a condizioni di Stress Lavoro Correlato. I costi complessivi dovuti ai disturbi relativi alla salute mentale in genere, collegati al lavoro, sono stimati a circa 240 miliardi di euro l’anno. Meno della metà di questa cifra deriva dai costi diretti come le cure mediche, mentre ammonta a circa 136 miliardi di euro l’impatto economico connesso alla perdita di produttività incluso l’assenteismo per malattia.

Per prevenire tale rischio è necessario rispettare le proprie esigenze, riposare a sufficienza nei momenti di recupero durante il lavoro facendo delle pause.

DMS : Stare in piedi per diverso tempo a lavoro

Il prolungato mantenimento di posture di lavoro incongrue può provocare delle distorsioni, lombalgie, strappi muscolari e persino ernie del disco. Per prevenire tale rischio, gli esercizi posturali in ufficio sarebbero una soluzione per combattere i disturbi muscolo scheletrici (DMS) e dolori causati da posizioni e movimenti scorretti. Di regola il datore di lavoro è responsabile dell’organizzazione ergonomica del lavoro. A lungo termine, stare continuamente in piedi influisce in modo negativo sul portamento, volta plantare, circolazione delle gambe e vene. Questo comporta assenze per malattia e genera costi pesanti, non soltanto per il singolo lavoratore ma anche per il datore di lavoro. Ci sono delle soluzioni che possono essere adottate a lavoro attraverso alcuni brevi esercizi di rilassamento. Di seguito ci sono alcune misure che possono tornare utili:

  • Sfruttare le occasioni di movimento;
  • Sedersi durante le pause brevi;
  • Adeguare la postazione di lavoro alla propria statura;
  • Assumere per quanto possibile una postura rilassata (utilizzare punti di appoggio o sostegno, come sgabelli);
  • Prestare attenzione alla postura e alle sensazioni percepite.

DMS : Scarsa Illuminazione

Una corretta illuminazione del posto di lavoro è molto importante non solo per favorire le prestazioni lavorative ma anche per aumentare il livello di attenzione. D’altro canto una scarsa illuminazione influisce sui processi fisiologici, sull’attenzione e sulla produttività che si traduce in disturbi visivi quali bruciore oculare, arrossamento e lacrimazione. Per prevenire questo rischio c’è la normativa UNI EN 12464-1 denominata “illuminazione dei luoghi di lavoro”. La norma specifica i requisiti di illuminazione per persone, in posti di lavoro in interni, che corrispondono alle esigenze di comfort visivo e di prestazione visiva di persone aventi normale capacita’ oftalmica (visiva)

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